Secondo un sondaggio ISTAT del dicembre 2013, le percentuali riguardanti l’accesso degli Italiani a internet ed al possesso di un computer sarebbero aumentate rispetto all’anno precedente (rispettivamente del 5% e del 3%).

E i numeri aumentano se all’interno delle famiglie c’è un minorenne. Nelle famiglie di soli anziani (over 65), al contrario, la percentuale è ancora bassa e si aggira attorno al 14,8% (possessori di un computer) e al 12,7% (aventi accesso ad internet), sebbene sia sempre più frequente l’utlizzo della tecnologia per il pagamento di bollette, acquisti online, informazione, eccetera.

Tuttavia, sembra esserci ancora un divario tra famiglie nelle quali il padre è un semplice operaio e quelle in cui, invece, è un imprenditore o un libero professionista. Se si parla del possesso di un computer ci sono 19 punti di differenza, mentre se ci riferiamo al possesso di un cellulare con accesso a internet, ci sono ben 23 punti di distanza.

Un’altra differenza sembra emergere tra nord e sud: sembra che nelle famiglie del centro-sud sia meno frequente l’accesso a internet. Probabilmente questa differenza può essere spiegata con una motivazione economica: il reddito superiore delle famiglie del nord, la maggiorparte delle volte, sembra essere il reale motivo del divario, sebbene possa non essere l’unico motivo.

Ma al di là delle cifre e delle percentuali, realmente, qual è il ruolo della tecnologia nella quotidianità degli Italiani?

Soffermandoci su smartphones, tablets e i-pods gli italiani sembrano avere abbastanza dimestichezza con il genere. Evidentemente, passare dal microonde e dalla lavatrice touch allo smartphone non è stato così traumatico!

Tutto intorno a noi sembra essere pensato per facilitarci la vita ed effettivamente messaggiamo e chattiamo più velocemente, videochiamiamo più velocemente e leggiamo, anche, più velocemente.

Eh sì, avete capito bene! Anche il momento relax per eccellenza –la lettura- sembra essere diventato una corsa all’ultima pagina del bestseller di turno. Non vi siete accorti  che sui mezzi pubblici (indistintamente su metro, tram e bus) l’immagine più frequente è quella delle persone con la testa all’ingiù, intente a leggere un ebook o a chattare o a messaggiare con gli smartphones? Una generazione di assenti. Potrebbe succedere qualunque cosa: nessuno staccherebbe i propri occhi dallo schermo magico.

Forse, allora, i numeri sulla diffusione o meno dei vari tipi di tecnologia e sull’accesso a internet non dovrebbero preoccuparci. Semmai dovrebbero rincuorarci, se “generazione 2.0” è diventato sinonimo di assenza, distrazione e distanza.

Forse la tecnologia si è insinuata troppo nella nostra quotidianità e sarebbe bene recuperare un po’ della vecchia cara privacy, quell’intimità che fino a pochi anni fa proteggevamo gelosamente. Non a caso, nel 2010, gli Italiani detenevano un record poco invidiabile: record mondiale per l’uso di Facebook! Ma non c’è da andarne molto fieri…

E voi, cosa pensate di questo record? In che posizione si classificherebbero gli Spagnoli secondo voi?